D A G D C G
E allora è venuta la voglia di rompere tutto
D A G
le nostre famiglie, gli armadi, le chiese, i notai
D A G Bm
i banchi di scuola, i parenti, le "centoventotto"
G D A
trasformare in coraggio la rabbia che è dentro di noi
G D
E tutto che saltava in aria
G D
e c'era un senso di vittoria
C A
come se tenesse conto del coraggio
D C G
la storia.
D A G D C G
E allora è venuto il momento di organizzarsi
D A G
di avere una linea e di unirsi intorno a un'idea
D A G Bm
dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi
G D A
e decidere insieme la lotta in assemblea.
G D
E tutto che sembrava pronto
G D
per fare la rivoluzione...
C A
ma era una tua immagine o soltanto
D C G
una bella intenzione.
[ Tab from: https://www.guitartabs.cc/tabs/g/giorgio_gaber/i_reduci_crd.html ]
D A G D C G
E allora è venuto il momento dei lunghi discorsi
D A G
ripartire da zero e occuparsi un momento di noi
D A G Bm
affrontare la crisi, parlare, parlare e sfogarsi
G D A
e guardarsi di dentro per sapere chi sei.
G D
E c'era l'orgoglio di capire
G D
e poi la certezza di una svolta
C A
come se capir la crisi voglia dire
D C G
che la crisi è risolta.
D A G D C G
E allora ti torna la voglia di fare un'azione
D A G
ma ti sfugge di mano e si invischia ogni gesto che fai
D A G Bm
la sola certezza che resta è la tua confusione,
G D A
il vantaggio di avere coscienza di quello che sei
G D
ma il fatto di avere la coscienza
G D
che sei nella merda più totale
C A
è l'unica sostanziale differenza
D C G
da un borghese normale.
D A G D C G
E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti
D A G
come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi,
D A G Bm
con le bende perdute per strada e le fasce sui volti
G D A
già a vent'anni siam qui a raccontare ai nipoti che noi
G D
noi buttavamo tutto in aria
G D
e c'era un senso di vittoria
C A
come se tenesse conto del coraggio
D
la storia.